La meravigliosa vita delle api
Sei un apicoltore esperto o un neofita?
In entrambi i casi questo libro: “La meravigliosa vita delle api” di Gianumberto Accinelli saprà affascinarti, sorprenderti, farti innamorare definitivamente di questo insetto incredibile: l’apis mellifera. L’ape da miele.
Se stai pensando di diventare apicoltore, prima leggi questo libro e poi da un occhio a: Apicoltura. Come inizare da zero
In questo articolo voglio parlarti di questo libro che mi ha assorbito in una lettura vorace. Quello che trovi in un libro del genere è una grande passione per un insetto incredibile.
Ma è anche una guida, un primo passo di avvicinamento ad un mondo che ronza -sempre meno- tutto attorno a noi.
Quando lavoro in apiario spesso mi dimentico di quello che ho letto nelle guide, come “Apicoltura Tecnica e Pratica” e utilizzo l’istinto e l’esperienza. Ho ritrovato in questo libro il grande amore che si prova per le api quando durante la stagione si trova il tempo per fermarsi a osservarle con calma. Ho trovato tanti spunti per lavorare praticamente con loro.
Come l’ape raccoglie il succo dei fiori
senza danneggiarne colore e profumo,
così il saggio dimori nel mondo.
Siddharta Gautama Buddha, Versi della legge, III a.C.
Un lungo amore
Questa storia è iniziata 30 milioni di anni fa quando la prima ape ha visto il primo fiore.
Da allora api e fiori sono cambiati, lo hanno fatto insieme, le prime per essere più produttive, gli altri per ingannare le amiche.
In 8 minuti e 20 secondo 10 calorie alla ventesima raggiungono la superficie della Terra.
E’ un flusso energetico costante, che arriva dal sole e che viene trasformato dai milioni di esseri viventi, vegetali e animali, del nostro pianeta.
Gianumberto Accinelli (entomologo) inizia il suo lavoro con i dati su questa energia pazzesca, portandoci su una quercia animata da migliaia di insetti, per farci capire quanto i fili della Natura siano intricati, quanto sia affascinante e misteriosa.
Da subito ci fa capire che conosciamo tanto, tantissimo ma molto ha quel margine di inconoscibilità che rende il mondo un posto affascinante.
Le api guardano i film
Attraverso una narrazione affascinante, sempre puntuale e scientificamente rigorosa, Gianumberto Accinelli ci porta nel mondo delle api un passo alla volta.
Un avvicinamento lento, cauto, quasi il tipico modo di lavorare dell’apicoltore.
L’ape infatti ha un sistema visivo molto particolare, è molto sensibile al movimento, vedrebbe ogni frame di un film.
Per questo non bisogna muoversi quando si è attenzionati da un’ape.
Ti è mai capitato di essere punto vicino agli occhi o alla bocca?
Sono proprio queste due parti del nostro corpo le più ‘disturbanti’ per le api, le vedono muoversi velocissime e per questo le attaccano, sempre per difesa dell’alveare.
L’ape vede il movimento sinuoso dei fiori, con le loro corone colorare e multiformi montate su lunghi steli mossi dal vento.
L’ape vede il film che la Natura proietta ogni giorni sui prati, con migliaia di comparse.
E’ un film che spesso calpestiamo, distruggiamo con il cemento, ma che è lo spettacolo della vita quindi il più bello e misterioso.
L’El Dorado esiste
La città d’oro, colma di tesori preziosi, ricca di segreti e popolata da abitanti sempre in pace tra loro, esiste ma non si chiama El Dorado, come pensava Cortés.
“La meravigliosa vita delle api” pag. 53
Pare che nel 1518, Diego Velàzquez de Cuéllar, allora governatore di Cuba, si prese una bella ciucca di rum e complici le alte temperature tropicali prese a litigare con il conquistador Hernàn Cortès Monroy Pizarro Altamirano, un tipo irascibile che prese male questa litigata e attaccò con 11 navi armate le coste del Messico, avvenimento che di fatto ha avviato l’invasione che ha portato alla distruzione della civiltà Azteca.
Mentre trucidava il popolo Azteco alle orecchie di Pizarro arrivò la notizia che esisteva una città dorata: El Dorado.
Come sappiamo, Pizarro distrusse una civiltà ma non trovò mai questa città.
Devo dire che non avevo mai pensato alla possibilità che El Dorado, la città di nettare e oro, fosse proprio l’alveare. Non avevo mai pensato che dentro l’alveare non si trova solo una delle più dolci ricchezze di questo pianeta, il miele. Dentro l’alveare vive un’insetto fondamentale per l’impollinazione e quindi la vita e lo fa vivendo in una società strana.
Lo spirito dell’alveare e l’omeostasi
Chi comanda in un alveare?
A questa domanda anticamente l’uomo rispose dando il nome di Regina all’ape che depone le uova. In parte lo è, è attorno ad essa che gira gran parte della vita di un alveare, senza di lei una colonia non può sopravvivere.
Tuttavia la regina in un alveare non comanda, non comanda nessuno. Tutte le api lavorano e collaborano per il risultato migliore, si organizzano in squadre, si danno dei ruoli in base al giorno di vita e alle necessità della colonia.
Tutta la complessità del superorganismo alveare è retta dalla famosa frase: il gruppo è più di ogni singolo elemento.
Un ape da sola muore in poche ore, in gruppo, 30.000 -100.000 api sono in grado di fare cose straordinarie, diventa l’ape sapiens.
Questo è il capitolo 6, molto corto ma fondamentale e assolutamente centrale. Da leggere e rileggere per capire e rispettare le api.
Dal fiore della preistoria alle api killer di laboratorio
Dal momento che il primo fiore è comparso sulla Terra, è comparso il problema dell’impollinazione.
La prima strategia è stata sfruttando il vento, tutt’ora esistono piante anemofile, come i pini.
Poi i fiori hanno iniziato a capire che potevano usare gli insetti, evolvendosi via via per essere sempre più attrattivi ma senza regalare troppo.
Quindi hanno iniziato a produrre nettare, per attrarre e si sono evoluti riducendone la quantità per stimolare l’insetto a cercarne altro in altri fiori, portandosi dietro il polline e contribuendo al grande gioco dell’impollinazione.
Questo libro è costruito come se fosse uno zoom, un lungo piano sequenza che si allontana, dal particolare fino ad inglobare tutta la scena.
Di capitolo in capitolo si segue l’ape dal fiore fino a dentro l’alveare, se ne scopre l’organizzazione, se ne osservano le danze.
Si apprezza l’infinita ricchezza che questo insetto ha e ci da, ma si parla anche dei problemi che sta affrontando (cap. 13 “La sindrome dello spopolamento”) e dei quali siamo i responsabili (cap. 14 “Le cause dello spopolamento“) .
Gianunmberto chiude con il capitolo 15, importante, ottimista “qualche soluzione“.
L’introduzione di Wu Ming 2 “La favola delle api” a fare da cappello (o meglio opercolo) a questa “La meravigliosa vita delle api“. Amore, lavoro e altri interessi di una società in fiore. Edizioni Pendragon.
Se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di leggere questo libro!
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1 COMMENTO
Bellissimo articolo, spero di avere quanto prima il tempo di poter leggere questo libro, sembra particolare!
Grazie della recensione!